Armi da tiro news da Armi e Tiro
Pistola per gli agenti di Ps: è subito caos
L’articolo 28 del decreto sicurezza, quello che “dovrebbe” (condizionale e virgolette appaiono d’obbligo) consentire agli agenti di Ps (e non solo agli ufficiali) di acquistare e portare un’arma personale fuori servizio, finora è riuscito esclusivamente a scatenare il caos, tra gli stessi operatori e con le armerie. Il nodo focale è che con la formulazione scelta per il secondo comma dell’articolo, che prevede un regolamento attuativo, non si capisce se il primo comma (quello che materialmente dà la facoltà di acquisto e porto dell’arma) sia immediatamente esecutivo oppure no. Ne consegue che gli operatori non sanno se una pistola che loro già eventualmente posseggano a titolo personale (acquistata magari con nulla osta o porto di fucile per Tiro a volo) possano portarla fuori servizio già da oggi, gli armieri non sanno se possano o meno vendere le armi corte agli agenti di Ps sprovvisti di porto d’armi, dietro esibizione del semplice tesserino. Da qui si stanno moltiplicando anche le richieste di chiarimenti nei confronti delle questure, che al pari dei singoli operatori e dei negozianti, non sanno che pesci prendere. Sarebbe quindi altamente auspicabile che il ministero dell’Interno emani una circolare esplicativa con la quale fornire una interpretazione autentica dell’articolo 28 del decreto, al fine di eliminare i dubbi, e sarebbe altrettanto auspicabile che le associazioni di categoria (dai sindacati di polizia all’Assoarmieri) si facciano parte diligente di sollecitare il ministero in tal senso.
Nel frattempo, il nostro suggerimento è come al solito improntato alla massima prudenza, quindi suggeriamo agli agenti di Ps di portare fuori servizio, al momento, solo l’arma d’ordinanza e suggeriamo alle armerie di non vendere armi corte agli agenti di Ps che non siano in possesso di un porto d’armi o nulla osta. Anche perché esiste sempre la possibilità che il decreto legge non venga convertito entro i previsti 60 giorni o che le modifiche in fase di conversione possano implicare la cancellazione o riforma dell’articolo 28. Quindi coloro i quali avessero acquistato nel frattempo (e venduto) un’arma dietro presentazione del tesserino, potrebbero essere retroattivamente considerati autori di una detenzione non giustificata dell’arma stessa (e di una vendita non autorizzata), salve eventuali sanatorie disposte sempre con legge dalle camere (come previsto dall’articolo 77 della Costituzione).
Per quanto riguarda la politica, possiamo dire che la formulazione dell’articolo 28 risulta giuridicamente problematica, la miglior cosa sarebbe quella di cancellare, in fase di conversione del decreto, il secondo comma, lasciando esclusivamente il primo. È tuttavia assai probabile che la formulazione scelta dal legislatore per l’articolo 28 sia stata fortemente “suggerita” dal ministero dell’Interno al fine di introdurre limiti ed eccezioni a un generico porto fuori servizio di una altrettanto generica arma personale. Forse il ministero ha paura di una “sindrome di Callaghan”? Allora lo dica chiaro e tondo e si agisca di conseguenza già in fase di conversione del decreto, mettendoci la faccia e assumendosi le relative responsabilità…
L’articolo Pistola per gli agenti di Ps: è subito caos proviene da Armi e Tiro.
Fonte: armietiro
Leggi tutto l’articolo sul sito “Armi e tiro”: Pistola per gli agenti di Ps: è subito caos