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Le metamorfosi della Ultimax 100
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Concepita alla fine degli anni ’70 e con inizio produzione nel 1982 presso la Chartered Industries of Singapore (oggi ST Engineering), la Ultimax 100 fu una delle prime armi di squadra in 5,56 a impiegare il sistema di funzionamento con pistone a corsa corta (oggi imperante), estremamente leggera (pesava 4,75 chilogrammi) e controllabile: questo grazie al sistema “constant recoil” brevettato da “Jim” Sullivan. In pratica, il gruppo otturatore tramite opportuna geometria e carica della molla di recupero, non va a sbattere nel suo fine corsa contro la culatta dell’arma: questo si traduce, oltre a un miglior controllo dell’arma grazie a un rinculo praticamente inesistente, all’eliminazione di qualsiasi tipo di buffer e meno sollecitazioni sull’arma per una maggior durata della vita operativa. Tra le sue caratteristiche inoltre, anche la presenza di canna a cambio rapido disponibile nelle lunghezze di 508 (standard) e 330 millimetri (Para) nelle versioni Mark 3/3A. Era dotata di impugnatura anteriore, bipiede regolabile, alimentazione tramite caricatori da 30 colpi (non Stanag o Usgi) o un tamburo polimerico da 100 colpi anche questo, ideato da Sullivan.
La Ultimax 100 ebbe moderato successo, oltre che nell’esercito di Singapore, anche tra alcune forze armate nell’area del Sud-Est asiatico, venne impiegata in combattimento in Croazia durante la guerra di indipendenza e nelle Filippine. In oltre 40 anni di servizio, la Ultimax 100 ha visto una buona serie di variazioni o meglio evoluzioni, contrassegnate dai vari “Mark” abbreviati nelle sigle in “Mk.”
La Mark 4, in particolare, fu sviluppata per il programma di fucili automatici di fanteria del Corpo dei Marines degli Stati Uniti (Iar – Infantry automatic rifle) e presentata negli Usa dalla General Dynamics, dotata di selettore con capacità semiauto, bocchettone in grado di utilizzare i caricatori da 30 colpi Usgi degli M-16/M-4, astina dotata di Picatinny
Mark 5: variante aggiornata della Mark 4 con calcio pieghevole, guide Picatinny, bocchettone atto a impiegare i caricatori Usgi e il tamburo Beta C-Mag da 100 colpi.
Mark 8: nuova variante svelata al Singapore Airshow 2012 con calciolo ribaltabile di nuovo disegno e con appoggiaguancia, fusto ridisegnato e con Picatinny superiore ininterrotta.
Lo scorso maggio, a sorpresa, l’esercito di Singapore ha scelto il (sino adesso negletto) Colt Iar per sostituire le proprie Ultimax 100 Mk.2.
Altra sorpresa, durante il Singapore Air Show 2024 (lo scorso febbraio), la ST Engineering ha mostrato l’ultima versione della Ultimax 100: la Mark 9 calibro 5,56×45. Innanzitutto, oltre a un nuovo fusto la Mark 9 passa alla alimentazione a nastro, conserva canna a cambio rapido, calciatura ribaltabile e possibilità, ancora, di impiegare i caricatori Usgi o tamburi di varia capacità; varia anche il peso che, adesso, si aggira intorno ai 6 chilogrammi con canna da 457 millimetri (18 pollici).
Oggi la Ultimax Mk. 9 (nella foto di apertura) è a tutti gli effetti sia una Saw sia una Ulmg – Ultra light machine gun: categoria ultimamente in forte tendenza tra i produttori di mitragliatrici.
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Fonte: armietiro
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