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Le armi del Führer al servizio della Francia
La Francia è stata uno dei Paesi considerati tra i vincitori della seconda guerra mondiale, ma gli oltre quattro anni di occupazione germanica, dal 1940 al 1944, la lasciarono prostrata, oltre che dal punto di vista economico, anche dal punto di vista prettamente militare. Considerando anche le necessità di presidio delle colonie oltremare (e relative conflittualità), nel dopoguerra in aggiunta alla produzione nazionale di armi si è fatto ampio ricorso al materiale bellico tedesco rimasto nei depositi o rastrellato in giro, al quale si è aggiunta una aliquota tutt’altro che trascurabile prodotta ex novo nello stabilimento Mauser di Oberndorf, che ricadeva nella zona di controllo francese della Germania. Questo libro descrive, con dovizia di particolari, il ruolo avuto proprio da queste armi nello schema strategico militare francese del dopoguerra, prendendo in considerazione pistole (Mauser Hsc, Luger, P38), carabine (98K e trainer .22 lr), fino al corposo cannone mitragliera Mg 151, evidenziando quantità, distribuzione e ruolo operativo, con un cospicuo supporto iconografico che fornisce anche interessanti dettagli uniformologici. È una prospettiva assolutamente inedita in Italia (ma è disponibile anche una edizione in lingua inglese) e di grande interesse per l’appassionato d’armi e di storia contemporanea.
Edito a cura dell’autore, augustomotolo@outlook.it, facebook.com/profile.php?id=61552625106169
255 pagine con oltre 300 foto b/n e a colori
Edizione in italiano e in inglese
35 euro
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Fonte: armietiro
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