Da Magdeburgo a Milano, il Natale è sotto attacco

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Da Magdeburgo a Milano, il Natale è sotto attacco

Dopo l’attacco ai mercatini di Natale di Berlino nel 2016, la Germania si trova a rivivere il terrore di un attacco condotto tramite investimento di pedoni, vehicle ramming. A Magdeburgo il 50enne saudita Taleb Al Abdulmohsen, in Germania dal 2006 con permesso di soggiorno permanente, ha ucciso 2 persone e ne ha ferite altre 68, investite lanciando un’auto a velocità folle sui mercatini di Natale.
Rivive il terrore di Natale in un panorama nel quale non è così immediato comprendere quali siano gli attuali ruoli dei vari player del jihad e del fondamentalismo islamico in genere, tra veri e propri Stati con territorio e destabilizzazione terroristica: un panorama in cui il vicino e medio oriente stanno pagando lo scotto dell’invasione e successivo abbandono occidentale, mentre l’occidente stesso sta subendo il colpo di una immigrazione così massiccia e indiscriminata come mai si era vista prima d’ora.

Vehicle ramming e strumenti del terrore
Il terrorismo dunque continua a colpire in occidente e lo fa con uno dei metodi divenuti tradizionali nelle campagne di attacco su suolo occidentale: il vehicle ramming..
Gli studiosi ricorderanno come il numero #3 della rivista di Daesh che in quel momento era intitolata Rumiyah dedicò un approfondito inserto proprio a questa modalità di attacco: scelta del veicolo e scelta del target da colpire erano i temi principali, così come nel numero precedente la stessa attenzione era stata dedicata all’attacco con il coltello, lo stabbing.

Modalità studiate e divulgate in ogni lingua e con ogni mezzo, a partire dalla rete web, di modo da fornire indicazioni preziose a chiunque voglia attaccare e seminare terrore: non solo “lupi solitari” più o meno dormienti, ma anche neo-radicalizzati, senza alcun bisogno di avere legami veri con reti e organizzazioni terroristiche, così pescando tra seconde/terze generazioni insoddisfatte, personalità border-line e squilibrati di ogni risma.

Cattedrali in fiamme
E noi cosa facciamo? Assistiamo al concerto del trapper Baby gang, durante il quale vengono proiettate immagini ad alto impatto visivo, come quelli provenienti dalla Palestina, ma anche immagini del Duomo di Milano in fiamme…

Il Tribunale di Milano ha da pochissimo disposto per lui il regime di sorveglianza speciale per un anno e sei mesi perché ritenuto “socialmente pericoloso”, pur lasciandogli la libertà di esibirsi nei palazzetti, come ha fatto il 14 dicembre al Forum di Milano, davanti a 15 mila persone.

Dall’investimento del Natale alle fiamme del Duomo il passo, in termini di rievocazione simbolica, è davvero breve.
L’immagine dei monumenti simbolo della società occidentale e della cristianità che vanno in fiamme non sono certo un’invenzione del giovane trapper, ma immagine simbolica ricorrente in tutta la comunicazione jiadista degli ultimi vent’anni, dalle infografiche Daesh alle riviste on-line.

Le cattedrali e in particolar modo quelle gotiche medievali hanno un significato simbolico potente, come il loro incendio. Le cattedrali, infatti, non sono solo chiese monumentali della cristianità, ma sono state edificate in un periodo storico del tutto particolare su luoghi e con modalità intrise di potenti significati esoterici.

Insomma, attaccare le cattedrali significa attaccare l’occidente nel cuore delle sue tradizioni della sua cultura. E le cattedrali europee non vengono attaccate solo simbolicamente.

La cattedrale di Notre Dame a Parigi nel 2019, la cattedrale di Nantes nel 2020 e ancora, nel 2019, la chiesa di Saint Alain a Lavaur, vicino a Tolosa e la chiesa di Saint-Sulpice a Parigi. Ma anche chiese saccheggiate e devastate come la chiesa di San Nicola a Houilles (nel nord di Parigi) e la chiesa di Nimes.

Dunque attacchi perpetrati con ogni modalità disponibile, rinfoltimento della popolazione con il quale sarà agevole portare a compimento la sostituzione socio-culturale, se non etnica, che agevolerà la transizione verso nuovi modelli di vita e nel frattempo, quantomeno, proseguirà l’indebolimento della nostra società. Senza dimenticare la campagna mediatica e di comunicazione a supporto di tutto questo.

Noi cosa facciamo?
L’unica cosa che stupisce sono i 15 mila presenti al Forum e gli oltre 6 milioni di visualizzazioni Spotify per Baby gang.
È scontato ritenere che una parte di questi provengano dall’Italia, da una componente socio-culturale che con lui non ha alcun ideale e obiettivo da spartire.
Oltre alla sempre più massiccia presenza di chi, come lui, visualizza il Duomo in fiamme, quindi, pure una nutrita schiera di agnelli che mettono like ai lupi.
Insomma, siamo sotto attacco, accogliamo i distruttori, garantiamo carriere dorate ai loro portavoce e tra le nostre schiere possiamo contare su centinaia di migliaia di giovani che, al contrario, hanno ideali e obiettivi pochi e confusi. Intuitivo chi la spunterà.

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Fonte: armietiro
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