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Caccia: la cabina di regia si rivolge alla Corte costituzionale
Le associazioni venatorie riconosciute (Federcaccia, Enalcaccia, Anlc, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Italcaccia) e Cncn, uniti nella cabina di regia del mondo venatorio, hanno depositato una memoria alla Corte costituzionale in merito all’ammissibilità del referendum abrogativo attraverso l’utilizzo della firma digitale.
L’iniziativa, rappresentata da Alfonso Celotto, ordinario di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Roma Tre, mira a tutelare i principi di rappresentatività democratica potenzialmente minacciati dall’attuale sistema referendario, esponendolo a rischi non ponderati e privandolo delle garanzie di tutela necessarie.
“La memoria” si legge nel comunicato diffuso dalla Cabina di regia, “evidenzia come la facilità di raccolta delle firme on-line, introdotta nel 2020 e successivamente modificata, rischi di compromettere l’equilibrio del sistema democratico e rappresentativo italiano, violando gli articoli 1 e 75 della Costituzione. La soglia delle 500.000 firme, originariamente pensata dai costituenti come garanzia di serietà delle richieste referendarie, viene svuotata del suo significato dall’eccessiva semplificazione del processo di raccolta digitale, se non opportunamente ponderata da una riforma costituzionale.
“L’assenza di meccanismi di bilanciamento nella raccolta delle firme digitali potrebbe trasformare il referendum da strumento di democrazia diretta a mezzo di pressione politica nelle mani di gruppi organizzati, snaturandone la funzione costituzionale originaria”, ha sottolineato Alfonso Celotto, ordinario di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Roma Tre.
La Cabina di Regia unitaria del mondo venatorio perciò ha chiesto nel corso dell’udienza di fronte alla Corte Costituzionale di valutare la legittimità costituzionale di questa norma per prevenire un uso improprio dello strumento referendario nel suo complesso, in tal modo tutelando anche il settore venatorio da possibili ripercussioni negative e assicurando che le decisioni in questa come in altre materie restino il risultato di un processo democratico, rappresentativo e ben ponderato a garanzia di tutti i cittadini”.
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Fonte: armietiro
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