Gamo Replay 10 magnum calibro 5,5 mm

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Gamo Replay 10 magnum calibro 5,5 mm

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Con il sistema di caricamento 10x Quick shot (Armi e Tiro, settembre 2017), Gamo è riuscita a realizzare l’impossibile: consentire, cioè, di coniugare un pratico sistema di alimentazione multishot a pallini (con 10 colpi) alla tecnologia delle carabine ad aria compressa con canna basculante, tradizionalmente le più semplici, durevoli ma condannate, finora, a una alimentazione a colpo singolo. Il sistema ha avuto un’accoglienza estremamente positiva da parte del mercato, quindi Gamo ha applicato il proprio sistema Replay a più modelli di carabina, al fine di soddisfare più differenti tipologie di clientela. Il modello oggetto del nostro test è quello, probabilmente, con le dimensioni più “adulte”, cioè la Replay 10 Magnum, che è disponibile in 5,5 millimetri anche in versione di modesta capacità offensiva (di libera vendita ai maggiorenni) con energia inferiore ai 7,5 joule.

Un cilindro oversized
La qualifica “magnum” è determinata dal cilindro portante, che è di dimensioni oversized rispetto alle proporzioni standard delle carabine Gamo, con un diametro esterno di ben 33 millimetri. Queste dimensioni, in combinazione con un sistema di compressione dell’aria tipo gas ram, denominato Igt (cioè all’interno del cilindro c’è un pistone idraulico caricato con azoto), consentono alla versione full power di questa carabina di superare agevolmente la velocità del suono. L’arma è, tuttavia, commercializzata anche nella versione depotenziata con energia inferiore ai 7,5 joule, in tal caso il potente pistone Igt è sostituito da un più convenzionale sistema a molla e pistone. Ma qual è il vantaggio di prendere una “Ferrari” e montargli il motore di una 500? Be’, sicuramente quello di avere una carabina di libera vendita che possa disporre comunque di dimensioni “adulte”, e che possa quindi essere gestita in modo ergonomicamente corretto dai tiratori più grandicelli. L’obiettivo può senza dubbio ritenersi raggiunto, con una canna lunga 500 millimetri circa e una lunghezza complessiva di 1.220 millimetri, coniugata a una ergonomia moderna ed elegante, che prevede una calciatura di tipo thumb hole con impugnatura a pistola dritta, e appoggiaguancia con Montecarlo ben rilevato, al fine di consentire una corretta collimazione dell’occhio nei confronti del cannocchiale. Sì, perché la carabina prevede in kit un’ottica variabile 3-9×40, con relativo attacco con interfaccia di 11 millimetri per il montaggio sull’arma: lo scotto da pagare per la presenza del sistema di ripetizione Replay, infatti, è la caratteristica “gobba” in corrispondenza della culatta della canna, che impedisce il montaggio degli organi di mira meccanici tradizionali. Da qui, la necessità di avere nella confezione il cannocchiale. Per la verità in questo modo ci guadagna anche l’estetica, che risulta molto più filante, nonché l’ergonomia di caricamento, visto che il manicotto di volata non prevede né mirino né tunnel e, di conseguenza, consente una presa ancor più salda alla mano che deve forzare il basculaggio della canna per armare il pistone di compressione dell’aria.

Anche se la carabina è depotenziata, quindi in teoria con sollecitazioni modeste per quanto riguarda l’urto di fine corsa del pistone, la staffa di montaggio dell’ottica non è fissata direttamente sulla slitta a coda di rondine presente sul cilindro, bensì è “mediata” dall’interposizione della speciale slitta ammortizzante RRR (Recoil reduction rail), altra peculiarità tecnica delle carabine Gamo. In sostanza, la slitta è suddivisa in due metà, che sono unite da un elastomero. La slitta porta ottica è fissata alla metà anteriore: allo sparo, quando si verifica il contraccolpo di fine corsa del pistone, la parte anteriore della slitta tende ad arretrare per inerzia, mentre la parte posteriore resta stazionaria. Ciò determina una compressione dell’elemento elastomerico interposto tra i due elementi, mitigando le sollecitazioni a carico del cannocchiale che, di conseguenza, è meno probabile che subisca una perdita di taratura o una caduta del reticolo. La staffa porta ottica ha una ganascia di montaggio con tre viti, più un perno anti-slittamento e consente quindi un fissaggio estremamente saldo.

Il cuore del sistema è l’apparato 10x Quick shot, costituito da un guscio polimerico nella parte superiore del quale si innesta un caricatore a tamburo della capacità di 10 pallini. L’aggancio del caricatore è semplicemente a pressione, per la rimozione bisogna invece premere un pulsante collocato appena alle spalle del bocchettone del caricatore medesimo. Il rotore del caricatore è caricato a molla, per il caricamento dei pallini si inserisce il diabolo nel primo alveolo e poi, tramite due finestre laterali, si ruota di un decimo di giro il tamburo, vincendo la resistenza della molla, si inserisce il secondo pallino e così via fino al completo rifornimento. Il pallino è trattenuto per mezzo di una guarnizione elastica che va a impegnare il punto di giunzione del profilo a doppio cono del diabolo, per questo motivo l’azienda sconsiglia (e lo scrive a chiare lettere nella bustina con la quale viene confezionato il caricatore) di utilizzare pallini sferici in piombo, che non sarebbero correttamente trattenuti.

Aprendo la canna e abbassandola fino a fondo corsa, non soltanto si determina l’armamento del pistone e la compressione della molla, bensì anche, tramite una serie di leve di rinvio, lo sfilamento del primo pallino dal tamburo alimentatore e la sua introduzione della canna, per mezzo di un pistone collegato al sistema 10X Quick shot. Riportando la canna in chiusura, le leve fanno tornare il pistone in posizione di riposo e la culatta della canna, completa di pallino, torna ad allinearsi con la transfer port attraverso la quale passerà l’aria compressa, con la pressione del grilletto.

Scatto e sicura manuale
Lo scatto è una delle più recenti innovazioni nella tecnologia profusa da Gamo nel segmento delle carabine break barrel. È denominato Cat (acronimo di Custom action trigger) e risulta una evoluzione del sistema Sat (Smooth action trigger), rispetto al quale vanta una corsa in due tempi, non solo particolarmente fluida e curata per la categoria, ma anche distintamente regolabile: con il grano al centro del grilletto si può infatti personalizzare la precorsa, mentre con la vite posta alle spalle del grilletto è possibile personalizzare il peso del secondo tempo. Con l’impostazione di fabbrica, la precorsa è lunga circa 2 millimetri, l’ingaggio del secondo tempo è netto, così come lo sgancio, che risulta quindi prevedibile. Non abbiamo avvertito alcun collasso di retroscatto.

Appena davanti al grilletto, sempre all’interno del ponticello, è presente la sicura manuale che, come da tradizione Gamo, è costituita da una semplice “pinna” che deve essere spinta all’indietro per bloccare il grilletto e spinta in avanti per consentire lo sparo. L’azionamento è quindi manuale, non automatico con l’armamento del pistone come accade con carabine break barrel di altre aziende.

La nostra prova
Non sono molte le carabine depotenziate (quindi di libera vendita) disponibili in Italia nel calibro 5,5 millimetri, che a nostro avviso è decisamente più godibile rispetto al classico pellet in 4,5 mm perché, a fronte di velocità alla bocca necessariamente più modeste (giacché l’energia cinetica è direttamente proporzionale al quadrato della velocità), vanta un peso praticamente doppio del pallino, il che si traduce in effetti decisamente più macroscopici sui bersagli improvvisati come lattine eccetera, che sono la “preda perfetta” di questo tipo di carabine. Al crescere della distanza, il vantaggio ponderale si mostra inoltre garantendo una maggior capacità di conservazione del moto, il che si traduce in un calo velocitario meno accentuato, proporzionalmente, rispetto al pallino di minor calibro, in particolar modo con profili aerodinamici come il pallino a testa semisferica o domed.

Abbiamo voluto testare il pallino Gamo 10x Hollow point fornito dall’importatore italiano Adinolfi con l’arma, con punta cava, al quale abbiamo affiancato un classico wad cutter a punta piatta, il Gamo Pro match sempre del peso di 1 grammo, e un domed, rappresentato dal Rangemaster Sovereign hunter del peso di 1,175 grammi.

Con tutte e tre le conformazioni di pallino, l’arma ha evidenziato una notevole costanza di rendimento velocitario, con scostamenti estremamente contenuti sulla media. L’armamento del pistone offre, tutto sommato, una certa resistenza ma il braccio di leva è adeguato e la manovra può essere eseguita con la mano debole dalla posizione imbracciata, senza necessità di appoggiare l’arma per terra. Allo sparo, si percepisce che si sta “lanciando” qualcosa di ben più corposo rispetto al tipico pellet calibro 4,5 mm, tuttavia la rumorosità non è superiore e le vibrazioni sulla spalla sono efficacemente smorzate dal calciolo Swa (Shock wave absorber) di Gamo. Solo in corrispondenza della guancia, si avverte un minimo di scuotimento, al quale peraltro si fa immediatamente l’abitudine. Le ghiere per la regolazione dell’ottica sono protette da cappucci a vite, rimossi i quali, si scoprono due “galletti” che consentono la taratura direttamente con le dita, senza necessità di avvalersi di monetine o altri ausili. Il reticolo è un crosshair fine, l’unica cosa che a nostro avviso manca è la ghiera per la regolazione della parallasse, in effetti alla distanza di 10 metri si può far fatica ad avere al contempo a fuoco sia il reticolo, sia il bersaglio, ma senza particolari problemi, alla fine. Possiamo affermarlo con cognizione di causa perché è proprio a 10 metri che abbiamo eseguito la prova (come è abitudine con le depotenziate), in appoggio anteriore. Il primo riscontro lo abbiamo avuto con i pallini hollow point, che hanno determinato un raggruppamento di cinque colpi in 18 millimetri. Con i Pro match di Gamo siamo rimasti a bocca aperta, quattro colpi sono praticamente finiti in un solo foro allargato, con un quinto flyer che ha portato il diametro complessivo a 16 millimetri. Abbiamo chiuso in bellezza con i Rangemaster, con i quali abbiamo ottenuto una rosata circolare del diametro di 15 millimetri.

Il caricatore a tamburo è molto facile da caricare, l’azione di alimentazione della culatta, nel movimento di apertura e chiusura della canna, è del tutto fluida e non abbiamo riscontrato il benché minimo inceppamento o esitazione. Il numero di pallini residui è riportato sulla circonferenza del tamburo ed è visibile dalla sommità del caricatore, quando si è sparato l’ultimo, viene visualizzata una icona triangolare con un punto esclamativo e anche nella faccia posteriore del caricatore viene visualizzato un puntino bianco. Tutto l’insieme dà in effetti una sensazione complessiva di solidità e di razionalità concettuale.

In conclusione, a nostro avviso la Replay 10 Magnum è una carabina per il tiro ludico estremamente efficiente, “adulta” nelle dimensioni, ma comunque pratica e maneggevole nell’uso, decisamente precisa nell’ambito della categoria e con un’ottima autonomia di fuoco. Il tutto, peraltro, con un prezzo decisamente amico.

La prova completa su Armi e Tiro di luglio 2021

 

Scheda tecnica
Produttore: Gamo, gamo.com
Distributore: Adinolfi, via Brennero 10, 20900 Monza (Mb), tel. 039.23.00.745, adinolfi.com
Modello: Replay 10 magnum
Tipo: carabina ad aria compressa
Calibro: 5,5 mm
Funzionamento: a molla e pistone, canna basculante (versione full power, con pistone Igt gas ram)
Alimentazione: caricatore a tamburo
Numero colpi: 10
Lunghezza canna: 500 mm
Lunghezza totale: 1.220 mm
Scatto: Cat (custom action trigger) in due tempi, regolabile
Mire: ottica 3-9×40 di serie
Sicura: manuale a leva davanti al grilletto
Materiali: acciaio al carbonio, calciatura polimerica
Peso: 3.100 grammi
Qualifica: libera vendita (versione full power, arma sportiva)
Prezzo: 365 euro, Iva inclusa

 

 

 

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Fonte: armietiro
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